
I pochi scambi avuti durante i funerali di Stato di Papa Francesco sono bastati per riaprire il vaso di Pandora: una semplice stretta di mano tra Ursula Von Der Leyen e Trump è stata il segno di una nuova proposta di incontro ufficiale.
Al rientro dal viaggio nella Capitale, la presidente della Commissione europea ha preso contatti con la premier Giorgia Meloni per cercare di tirare le somme in merito a tutte le questioni di attualità e trovare un accordo comune in merito alla situazione dei dazi e del sostegno all’Ucraina.
I pontieri Ue si stanno muovendo per poter permettere un incontro che possa divenire riparatore ” per i ponti transatlantici europei”.
La programmazione degli incontri istituzionali fisserebbe due possibili incontri ufficiali per poter incrociare Trump, entrambi nel mese di Giugno: il G7 di Calgary e il vertice Nato all’Aja.
Potrebbe essere il momento decisivo a maggior ragione se dopo il 18 maggio i negoziati su Kiev e le garanzie di sicurezza dovessero andare un tassello avanti, potrebbe essere il momento giusto per mediare, a seguito dell’incontro tra Vladimir Putin e Trump che dovrebbe svolgersi in Arabia Saudita.
Qualora l’incontro istituzionale si dovesse sviluppare in un altro modo non si perderà occasione: ne da parte della premier Meloni di creare una possibilità di accordo, per l’UE sarebbe la carta perfetta da giocare per ottenere la chiusura dei dazi.
Un incontro che fa riaffiorare ricordi del passato: nel 2018 vi fu la trattativa di Jean-Claude Juncker che affrontò a muso duro gli USA per fermare i dazi sulle auto europee, dopo che Washington aveva già colpito acciaio e alluminio. Accordo che apportò risultati positivi congelando i dazi e aprendo le porte al mercato europeo.
Attualmente il negoziato che bolle in pentola lo si può solamente affidare agli esperti e il lavoro dietro è immenso. Ciò che rimane evidente è il tentativo di ristabilire una riconciliazione europea, però a quanto affermato da Bruxelles “il lavoro è ancora molto”.