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Attacco hacker a siti di aziende e istituzioni italiane

‘Italia russofoba’

“L’Italia fornirà all’Ucraina il sesto pacchetto di assistenza militare”, scrivono sui propri canali citando la conferenza stampa della presidente del Consiglio e aggiungendo: “continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba”.

L’attacco riguarda diversi siti: il collettivo cita quello del ministero degli Esteri e dell’Interno, dei Carabinieri, della banca Bper, del gruppo A2a e del ministero della Difesa (quest’ultimo sarebbe stato attaccato ieri). Fonti investigative italiane confermano l’attacco anche se, sottolineano, i sistemi di difesa delle aziende e delle istituzioni sono riusciti a mitigare le conseguenze dell’azione al punto che la maggior parte dei siti è comunque raggiungibile. Tra i domini presi di mira ci sarebbero anche quelli del portale per la carta d’identità, quello del ministero delle politiche agricole e quello del gruppo Tim.

Si tratta dell’ennesima operazione condotta da gruppi pro-Russia contro aziende ed organizzazioni di Paesi che esprimono supporto all’Ucraina. Il modus operandi è il medesimo: queste formazioni utilizzano gruppi Telegram per vere e proprie chiamate alle armi”: è il parere all’ANSA di Pierluigi Paganini, Ceo di Cybhorus e Professore di cybersecurity presso Luiss Guido Carli  “Tipicamente sono condivise liste di siti da colpire con attacchi Ddos che saturandone le risorse li rendono irraggiungibili – spiega Paganini – Si tratta di attacchi semplici, tuttavia la disponibilità di botnet composte da un gran numero di sistemi compromessi rende queste offensive difficili da arginare senza le dovute contromisure. Questi attacchi dimostrano l’impatto di ‘Non state actor’ nell’attuale conflitto. Si tratta di gruppi criminali ed attivisti che a vario titolo operano in supporto di Mosca. In taluni casi sono stati dimostrati legami proprio con l’intelligence militare russa”, conclude l’esperto.

Fonte: ANSA

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