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LAUREATI NUOVE STATISTICHE: UNO SU TRE NON UTILIZZA LE COMPETENZE ACQUISITE NEGLI STUDI UNIVERSITARI

Almalaurea parla chiaro la situazione attuale mostra che sono almeno il 30% i giovani che non riescono a sfruttare il loro titolo di studio per entrare nel mercato del lavoro

Almalaurea riporta delle statistiche con dati allarmanti da un lato, ma anche rincuoranti:  questo studio mette in evidenza un aumento dell’occupazione e dei salari. Dalle statistiche risulterebbero  al 78,6% sia tra i laureati di primo livello sia tra i laureati di secondo livello (+4,5 e +2,9 punti percentuali rispetto al 2023).

Il fenomeno di cosiddetto disallineamento tra il mondo degli studi universitari e l’occupazione successivamente è molto frequente, soprattutto nel caso di alcuni percorsi: discipline letterarie, umanistiche, di arte e design, linguistiche, politiche, sociali e di comunicazione, psicologiche ed economiche.

Sono cresciuti anche i numeri di donne laureate e plurilaureate, anche se rimangono basse le iscrizioni presso le facoltà scientifiche. Dal report emergerebbe che sarebbero nuovamente le donne ad essere svantaggiate nelle posizioni lavorative, che nonostante richiedano competenze specifiche, in moltissimi casi non richiedono alcuna laurea.

Dopo un anno dal conseguimento del titolo di studio la retribuzione mensile netta è in media pari a 1.492 euro per i laureati di primo livello e a 1.488 euro per i laureati di secondo livello, che equivarrebbe a un aumento  del 6,9% per i laureati di primo livello e del 3,1% per quelli di secondo livello rispetto al 2023.

In enorme aumento le esperienze dei giovani all’estero per migliorare la loro affabilità e le loro competenze linguistiche da poter sfruttare nel mondo del lavoro. La maggior parte dei casi (8,6%)  riguardano studenti che partono attraverso il programma Erasmus che permette di svolgere brevi o lunghi periodi nelle università estere che hanno aderito all’iniziativa europea.

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