
Martedì l’attivista per il clima di origine svedese è stata rimpatriata, solo 24 ore prima del sequestro di Madleen la nave umanitaria che sarebbe stata il simbolo della rottura del confine stabilito da Israele, purtroppo il tentativo è stato fallimentare e intercettato subito dalle forze armate, a 200 km dalla costa.
“Volevamo solo portare aiuti a una popolazione allo stremo dopo 20 mesi di guerra” questo l’intervento della giovane Thunberg per giustificare l’invio di aiuti umanitari a Gaza per tutti gli sfollati e le persone che vivono a stento per la situazione drammatica di “guerra fredda” all’interno della striscia di Gaza, privi di cibo, acqua e aiuti sanitari.
“Le condizioni che abbiamo vissuto non sono nulla rispetto a ciò che sta vivendo la popolazione palestinese ogni giorno”, questo il supplemento del suo intervento e rinnova il suo appello al governo svedese “Non basta far arrivare gli aiuti. Bisogna mettere fine all’occupazione, alla violenza sistemica e riconoscere lo Stato palestinese.”