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GRETA THUNBERG RILANCIA IL SUO APPELLO AL GOVERNO SVEDESE DOPO ESSERE STATA ESPULSA DA ISRAELE

A seguito del sequestro di Madleen la nave diretta a Gaza, Greta Thunberg è stata espulsa da Israele

Martedì l’attivista per il clima di origine svedese è stata rimpatriata, solo 24 ore prima del sequestro di Madleen la nave umanitaria che sarebbe stata il simbolo della rottura del confine stabilito da Israele, purtroppo il tentativo è stato fallimentare e intercettato subito dalle forze armate, a 200 km dalla costa.

“Volevamo solo portare aiuti a una popolazione allo stremo dopo 20 mesi di guerra” questo l’intervento della giovane Thunberg per giustificare l’invio di aiuti umanitari a Gaza per tutti gli sfollati e le persone che vivono a stento per la situazione drammatica di “guerra fredda” all’interno della striscia di Gaza, privi di cibo, acqua e aiuti sanitari.

“Le condizioni che abbiamo vissuto non sono nulla rispetto a ciò che sta vivendo la popolazione palestinese ogni giorno”, questo il supplemento del suo intervento e rinnova il suo appello al governo svedese “Non basta far arrivare gli aiuti. Bisogna mettere fine all’occupazione, alla violenza sistemica e riconoscere lo Stato palestinese.”

Inoltre, la Freedom Flotilla Coalition denuncia il sequestro come un atto di violazione del diritto internazionale e Israele controbatte negando il tutto, ovviando che il gesto rientri nella legalità di un mezzo navale autorizzato ad essere prelevato. Gli 8 attivisti a bordo  si trovano attualmente in detenzione preventiva per un totale di 96 ore e prima del rilascio saranno interrogati da un giudice.
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