
“Il Governo è delegato ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno, la disattivazione e lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, nonché la riorganizzazione delle competenze e delle funzioni in materia”, questo l’enunciato del ddl presentato dal Ministero dell’Ambiente a Palazzo Chigi.
Il testo del decreto è stato elaborato dalla commissione tecnica con a capo Giovanni Guzzetta e prevede lo sviluppo di un programma nazionale per lo sviluppo della produzione di energia nucleare sostenibile e pertinenti strumenti che informino in materia di tecnologie nucleari con l’obiettivo di arrivare alla decarbonizzazione.
Inoltre, il decreto dovrà attenersi alle disposizioni degli accordi internazionali e la normativa nazionale dovrà adeguarsi alle delibere dell’Unione Europea, ponendo le basi in merito allo smantellamento delle installazioni nucleari presenti in Italia, al di fuori delle strutture dedicate alla ricerca.
Il ddl prevede anche l’introduzione di incentivi inerenti alla ricerca dello sviluppo e dell’uso dell’energia da fusione, con un’attenzione particolare al mondo della ricerca su fusione e fissione e la promozione delle aree interessate.
I prossimi passi del ddl saranno “la messa all’ordine del giorno del primo Consiglio dei ministri utile”, queste le dichiarazione alla Camera del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.
Dopo la trasmissione alla Presidenza del Consiglio, la legge passerebbe in Cdm entro due settimane, queste le stime del ministro.